Organo positivo della Chiesa Cattedrale

Dopo l’incendio dell’organo grande avvenuto nella notte tra il 19 e il 20 dicembre del 1629, la Cattedrale si trovò senza organo e, a testimonianza dell’importanza che in passato veniva data alla musica nei riti, in una seduta del capitolo venne verbalizzato: […] siamo restati privi di organo, onde non si possono fare le cappelle et altre funzioni con quel decoro che si conviene[…] .

Per questo il canonico Petrignani dette in prestito al Capitolo un organo positivo di sua proprietà mentre l’anno seguente fu Giulio Geraldini a concedere in prestito un suo strumento positivo portandolo dalla sua residenza romana. Quest’ultimo strumento fu, in seguito, acquistato dal Capitolo e posto su una piccola cantoria; in seguito, avendo partecipato con duecento scudi le Compagnie dell’Assunta e del Ss.mo Rosario all’acquisto del nuovo grande organo commissionato al Silvestri, ottennero di avere in cambio l’organo vecchio [il positivo venduto dal Geraldini al Capitolo] per metterlo in detta cappella [la cappella della Madonna] .

Nel 1700 la confraternita dell’Assunta fece costruire una nuova cantoria intagliata nella stessa cappella e commissionò a Giovan Battista Testa, romano, il restauro dello strumento. Sulla cassa del positivo è ancora presente l’incisione G.B.T.A. 1701 che testimonia il restauro. Nel 1817 il positivo fu spostato nella cappella dell’oratorio della compagnia del Suffragio attigua a quella della Madonna sulla piccola cantoria a destra dell’altare appositamente costruita.

Il positivo ad ala della cattedrale è, dunque uno strumento di scuola romana; il termine “ad ala” sottolinea la disposizione delle canne che decrescono da sinistra verso destra. E’ posto in una cassa divisa in due parti con quella superiore che contiene canne e tastiera e quella inferiore in cui sono alloggiati i mantici.

E’ il tipico strumento da trasporto (e le grosse maniglie presenti sulla cassa ne confermano la destinazione) sia all’interno di una grande chiesa sia, posto su un carro, nelle processioni. Le canne delle due facciate sono poggiate su fregi di legno dorato mentre la cassa è di legno naturale con tre sportelli apribili (due ante per le facciate ed uno sportello superiore).

La tastiera, in bosso ed ebano, è di 45 tasti (Do1 – Do5) ed è posta su piano del somiere dove può comandare direttamente i pironi (cioè i perni che agiscono sulle valvole).

Disposizione fonica

Principale 8′ (sempre inserito) – Ottava – XV – XIX – XXII – XXVI – Tiratutti

Lo strumento è stato restaurato nel 2003 dall’organaro Pietro Corna.


Sugli organi della Cattedrale si veda il documentato studio pubblicato da F. Conocchia: Gli organi della Cattedrale di Amelia, Perugia 1996.